Tempo sospeso
- Isabella Ferrari
- 29 mar 2020
- Tempo di lettura: 2 min
In quarantena. Ogni giorno sembra lo stesso, ma è sempre diverso, nelle piccole cose. Abbiamo ricreato una routine che scandisce la giornata. I bambini ci tengono attivii, non si può stare troppo a pensare, bisogna fare, giocare, lavarsi, leggere un libro, fare i compiti insieme, preparare da mangiare, fare i bucati, pensare a cosa serve in casa. Crescono, ed è un privilegio stare con loro e osservarli giorno per giorno.
L'orizzonte esterno è il ballatoio, e siamo fortunati perché possiamo stare un po' all'aperto, giocare a calcio, cercare i gatti, scambiare due chiacchiere, a distanza, con i vicini amici.
I ponti con l'esterno sono anche i telefoni, che rumoreggiano di continuo, e il computer con il lavoro, che meno male c'è e ci fa sentire utili e impegnati, collegati.
Ogni giorno Diego vuole sapere cosa si farà di bello, è normale avere un progetto per la giornata: e allora che bello nutrire i mobili di legno con l'olio, usare lo scopino per togliere la polvere, eliminare le macchie di sporco dal letto bianco, ma anche fare i giri delle edicole per trovarne una aperta per le figurine o andare a cercare Giulia e Oreste sul ballatoio.
E poi il pranzo e la cena, si mangia sempre tanto e bene, è un po' uno sfogo.
E i cartoni. Le video lezioni con la scuola, e anche quella di inglese con la nonna. E le call con i cugini, gli amici, le sorelle, i nonni, gli amici, persino i compagni e i maestri del nido di Alba.
Cerchiamo di restare uniti.
Perché quando si incontrano le persone per la strada o sulle scale, tutte con mascherina tranne noi, si ha l'impressione che tutti si distanzino da noi, si coprano la faccia, abbiano paura di una mamma con una bambina in passeggino.
Andare a fare la spesa: alla Coop è pauroso, ma che bello al Consorzio Agricolo dove hanno cose sane, sembra una finestra su un mondo buono che ci aspetta.
Perché non tutto è interrotto. Le cose buone ci sono, e ci saranno anche dopo. E forse le sapremo dare meno per scontate.
Non penso che si ritornerà mai alla "vita di prima", è come avere voltato pagina, comincia un altro capitolo.
Si tornerà a un'altra normalità, ma saremo sempre segnati da questa guerra.
Noi siamo fortunati, perché abbiamo avuto preoccupazioni ma non abbiamo avuto perdite, e le testimonianze brutte ci arrivano da fuori, siamo in salvo per ora.


































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